Nel periodo nero di Massimiliano Allegri alla Juve, dalla sconfitta contro il Milan in Supercoppa allo scivolone dello Stadio Franchi contro la Fiorentina, quello di Paulo Sousa è stato il nome più accostato alla panchina bianconera. Adesso la posizione del tecnico livornese sembra più salda rispetto a qualche settimana fa, ma la sua permanenza anche nella prossima stagione è tutt'altro che scontata. Intanto Sousa, eliminato ieri sera dalla Coppa Italia dal Napoli di Sarri, continua a non chiudere all'ipotesi di un ritorno alla Vecchia Signora, stavolta nel ruolo di allenatore.

PASSATO BIANCONERO - Era il 1996: sono passati più di venti anni da quando, centrocampista vittorioso in Italia e in Europa, il portoghese lasciò la Juve per approdare al Borussia Dortmund. La nuova esperienza in Serie A due stagioni più tardi, stavolta ai rivali dell'Inter, fece storcere il naso a più di un tifoso bianconero. Il rapporto di Sousa con il club che lo fece esordire in Italia, tuttavia, non si è mai deteriorato: è nota la grande stima del presidente Andrea Agnelli nei confronti dell'attuale tecnico viola.

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LE PAROLE DI SOUSA - "Le voci su un futuro approdo sulla panchina della Juve? Cerco sempre di prendere le decisioni migliori per la mia crescita, cerco di migliorare in prima persona per poi far migliorare anche im iei giocatori" ha dichiarato Sousa ai microfoni di Rai Sport, tenendo evidentemente aperta la possibilità. "Sono partito da un settore giovanile (il Portogallo Under 16, ndr) per fare la mia strada, ringrazio Dio per avermi permesso di fare un lavoro che mi piace".