Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, ha detto la sua sulle ultime decisioni del Governo in merito all'emergenza coronavirus con un lungo messaggio su Facebook: "Mi sembra assurdo chiedere il perché si sia partiti dagli sport individuali, è evidente anche a chi fa finta di non capirlo che gli sport individuali impegnano meno persone e richiedono meno esigenze organizzative". 

SUL CALCIO - "Occorre fare un ragionamento senza pregiudizi e condizionamenti. Abbiamo visto sondaggi in cui gli italiani preferirebbero che il campionato terminasse qui. Io non sono mai stato uno che si fa condizionare dai sondaggi e dal sentimento comune. Sarebbe molto più facile dire subito: 'Chiudiamo il campionato', la comunità scientifica lo auspicherebbe. Sono consapevole invece che il calcio sia un elemento importante a livello sociale ed economico. E' un dato di fatto. Vi ricordate cos'è accaduto quando la Lega Serie A non ha voluto fermarsi? Vi ricordate quante squadre sono andate in quarantena? Se riusciremo a perfezionare il protocollo, gli allenamenti riprenderanno il 18 maggio. Questo non significa necessariamente che riprenda il campionato. Secondo la FIGC dovrebbe ripartire a metà giugno, oggi siamo a fine aprile, è un tempo lunghissimo. Se riprendono gli allenamenti, ci predisponiamo alla ripresa del campionato, ma lo sapremo più avanti".

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SUL PROTOCOLLO - "Dobbiamo parlarne, è molto costoso. Riusciranno la serie B, C e D a mantenerlo? Non è vero che non c'è coerenza tra le mie parole e quelle di Conte. Le affermazioni di un complotto contro la Serie A sono ridicole, invito ad astenersi nel fare pressione sul governo e la politica anche grazie a certa stampa. Mi muoverò sempre nel rispetto delle regole, consapevole che lo sport è da salvare".