RONALDO O I GIOVANI? - «Per fortuna la Spal fino allo scorso anno era in Serie A e la maggior parte dei miei ragazzi ha già sfidato Cristiano Ronaldo. Così di sicuro evitiamo il rischio di selfie o distrazioni. Egoisticamente, se mancasse CR7 o qualche altro campione non sarebbe poi così male. Però la Juvenus ne ha davvero tanti, di grandi giocatori».
DA BAMBINO - «Sono di Marsala e, come molti siciliani, sono cresciuto tifando per la Juventus. Merito di Anastasi prima e poi di Bettega, Platini, Roby Baggio. Eppure... Nei confronti con la Juventus sono in attivo. Io non sono abituato a tenere il conto delle vittorie. Ma questo è un caso diverso: i miei migliori amici Carlo, Carmelo e Ciccio, tutti siciliani tifosissimi della Juve, mi rinfacciano sempre di aver battuto quattro volte i bianconeri tra Udinese e Parma (tre sconfitte e un pari negli altri incroci) e mai l’Inter. Addirittura con i nerazzurri di Mourinho perdemmo per due volte nei minuti di recupero. La fede è fede: questi tre miei amici sono come fratelli per me, però mi hanno già detto che domani tiferanno per la Juve e non per la mia Spal».
PIU' BRUTTA - «Quello del 6 gennaio 2011, nel giorno della Befana. Con il Parma battemmò la Juventus 4-1 e in quella gara Fabio Quagliarella si ruppe i legamenti del ginocchio. Ci restai malissimo. Fabio era stato un mio giocatore a Udine. È un ragazzo d’oro. Pensate che nel 2016, quando ha tagliato quota 100 gol in Serie A, io allenavo il Frosinone. Dopo una partita in casa mi sono ritrovato i genitori di Fabio fuori dagli spogliatoi ad aspettarmi con una sua maglia con la dedica: “A te che hai contribuito ai miei gol”. A parte il bel pensiero, Fabio avrebbe potuto inviarmela per posta. Invece ha voluto farmi consegnare la maglietta di persona da mamma e papà».
FIORETTO - «Se succede, sono disposto a rinunciare ai miei adorati dolci. Diciamo una settimana senza cannoli siciliani».