Nella sua lunga intervista a Sportweek Federico Gatti ha raccontato anche un aneddoto del suo passato. "Come uomo, devo ringraziare chi mi è stato accanto: Greta, la mia compagna, Dario Paolillo e Luca Carnaghi, i miei agenti da sempre", le parole del difensore della Juve. "Greta è vita. È l’opposto mio: se io sono rosso, lei è nero. Ma ho il mio fascino, l’ho conquistata così (ride, ndr.). Dario e Luca mi rappresentano da quando giocavo in D, a Verbania, dove retrocedemmo dopo che l’anno prima eravamo stati promossi. Era il periodo del Covid e andai a fare due provini a Cava de’ Tirreni a spese mie, in treno. Li superai, ma dopo dieci giorni di ritiro fui rispedito a casa. Non sei pronto, dissero. Torno a Verbania, facciamo tre amichevoli contro Inter Primavera, Como e Pro Patria e io le gioco come fossero finali di Champions. La Pro Patria si accorge di me e mi tessera. Così faccio il salto in C e da lì svolto: l’anno dopo passo al Frosinone in B e poi... La mia carriera è sempre stata così: le cose mi capitano al momento giusto e io riesco a trasformare le sconfitte personali come poteva essere la bocciatura di Cava, in vittorie".

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L'INTERVISTA DI GATTI A SPORTWEEK