"Io amo il Genoa, certo che ho ancora il Grifone tatuato": Stefano Sturaro racconta al Secolo XIX l'emozione del ritorno in rossoblù. E sull'infortunio che l'ha tenuto fermo negli scorsi mesi spiega: "Il problema era una tendinite curata male, erano sbagliate alcune terapie e non miglioravo. Ma da due mesi ho iniziato a lavorare duro e sto migliorando molto. Però vengo da un periodo difficile, per cui, come dice Prandelli, meglio non parlare di tempi per il rientro in campo e aspettare il momento giusto senza previsioni. Anche se due mesi fa, in base al dolore che avevo, ero più pessimista sui tempi, mentre ora sto bene, seguo un programma specifico, faccio già le partitine con la squadra. E la condizione arriverà".

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'POTEVO GUADAGNARE DI PIÙ' - "Io e il Genoa eravamo già stati vicini, la mia volontà c'è sempre stata ma poi se il mio club non voleva non potevo fare un granché", aggiunge Sturaro: "Ora invece il ritorno si è concretizzato, avevo tante possibilità, avrei potuto guadagnare di più, ma non c'è stato neanche bisogno di scegliere e sono venuto qui".