Nel suo discorso durante l'assemblea degli azionisti, l'ex presidente della Juve Andrea Agnelli è tornato a parlare del progetto della Superlega: "Un sistema aperto a tutti, se volessimo istituire una nuova società, potremmo ambire a partecipare. Dunque basati sulla competitività sportiva. Era stato proposto da Uefa ed Eca insieme nel 2019. Poi non voglio ricordare cos'è successo, c'è stato il Covid e non voglio toccare quella parte. Se avessi voluto mantenere una posizione di privilegio, mantenendo la mia carica, nell'Uefa, nella FIGC da consigliere, non avrei preso le decisioni prese nel 2021. Ma credo che il Calcio Europeo abbia bisogno di riforme strutturali per il futuro, altrimenti assisteremmo al declino del calcio a favore della Premier League, che in pochi anni attrarrà tutto il talento europeo". 
E ancora: "Mi sembra evidente che i governatori attuali non vogliano ascoltare preferendo mantenere la posizione di privilegio. Sono i monopolisti, sono i gate-keeper della competizione. Da questo punto di vista, con la Corte di Giustizia Europea, chiamata a esprimersi, la speranza è che definisca questo sport come industria. Le argomentazioni che sento, rispetto a questo, parlano della specificità dello sport, strutturata su base volontaria. Il fatturato del calcio è di 55 miliardi e occupa 700mila persone. A me sembra che l'articolo 165 del trattato UE sia da prendere seriamente in considerazione, auspico che questa sentenza possa aprire la strada a una gestione diversa. Per questo risultato, a cui stiamo ambendo, ci tenevo a ringraziare il Real e il Barcellona per il coraggio contro le minacce Uefa nella primavera 2021, in base all'articolo 51 del proprio statuto. Saremmo stati sanzionati perché ci siamo ritrovati in una stanza a pensare a un futuro migliore, senza interpellare l'Uefa. Siamo a pochi giorni da un possibile cambio".