Le parole di Bernd Reichart, Ceo di A 22, società che gestisce il progetto Superlega, a Il Foglio Sportivo:

CHI SIAMO - "Siamo una società di sviluppo sportivo commerciale. Il nostro compito è promuovere competizioni alternative, svolgendo attività di consulenza per conto dell’European Super League e di intermediazione fra tutti gli stakeholder. Oggi il sistema calcio non è più sostenibile: occorre una riforma strutturale che metta il futuro nelle mani delle squadre. Ho aderito a questo programma dopo la nascita della Superlega: all’epoca i club coinvolti erano pochi, le istituzioni si sono dimostrate molto rigide e non c’era ancora consapevolezza di quanto sia a rischio la leadership globale di questo sport. D’ora in avanti metteremo il dialogo al centro del dibattito: la comunità del pallone deve essere onestamente disponibile a capire come migliorare ciò che non funziona. Senza più diktat. I feedback dopo l’annuncio di A22 sulle nuove fasi del progetto? Molto incoraggianti: da parte di club e giocatori, ma anche la UEFA stessa ha risposto positivamente alla lettera che le abbiamo mandato".

Superlega, parla il CEO Reichart: 'La faremo! Il calcio rischia di sparire, serve la riforma'
LA SFIDA - "Curare la solidità finanziaria, perché il calcio deve vivere di reddito proprio e non di iniezioni esterne di capitali. Spingere su format avvincenti, per coinvolgere le nuove generazioni. E garantire più voce ai club, che sono i soli risk-taker del settore: nelle leghe nazionali decidono loro, a livello europeo non capisco perché la governance debba essere prerogativa esclusiva del comitato esecutivo UEFA".

LE NOVITA' - "Juve, Barça e Real denunciarono problematiche reali, trovando un crescente consenso: tuttavia, il grande torneo del domani si dovrà basare sui meriti sportivi e non su un assetto di membership a numero chiuso. Ormai è un concetto pacifico".

DOPO LA SENTENZA - "Quando arriverà la sentenza della Corte di giustizia europea sulla legittimità del monopolio UEFA sulle competizioni continentali per club. Intanto aspettiamo la raccomandazione non vincolante dell’avvocato generale, il prossimo 15 dicembre: c’è in ballo l’egemonia del colosso di Nyon, la normativa sul conflitto d’interessi. Tutto questo definirà il potere contrattuale fra le parti. Siamo fiduciosi, perché il nostro modello rappresenterebbe l’Europa molto più di quanto avviene oggi".