I TEMI - Come chiarisce Tuttosport, le domande a cui dovrà rispondere la Corte riguardano il ruolo e la posizione della UEFA: è corretto che il sistema calcio abbia un'unica istituzione che fa da regolatore, organizzatore e legislatore, oppure si è di fronte a un monopolio di quelli vietati (e abusati)? Può bastare il concetto di "difesa del modello di sport europeo" a giustificare una simile concentrazione di poteri? E, soprattutto, perché dovrebbe averli una società di tipo privatistico con sede in Svizzera? È davvero meritocratico un sistema in cui la quarta dei campionati più ricchi ha più diritti (e ottiene più soldi) di chi vince il campionato in Ungheria?
LA POSIZIONE DELLA JUVE - Sempre secondo TS la Juventus è semplicemente in una posizione di attesa, non diversamente da altre società. "Con la lettera del luglio scorso - riepiloga il quotidiano - ha fatto un passo indietro dalla società nata per creare la Superlega, abbandonando il ruolo di fondatrice del progetto. Gesto apprezzato dall’Uefa, ma non definitivo sulla posizione del club che, qualora venisse fondata una competizione alternativa e più remunerativa, dovrebbe prenderla in seria considerazione, se non altro perché quotata in Borsa e quindi obbligata a prendere in considerazione qualsiasi soluzione per aumentare i ricavi. La Juventus attende le decisioni della Corte Europea, poi valuterà. E la posizione della Juventus è molto simile a quella dei grandi club italiani ed europei".