Da una parte Juventus, Real Madrid e Barcellona, le tre società promotrici della Superlega, le uniche rimaste all’interno del consorzio dopo l’annuncio dell’aprile 2021. Dall’altra, “Uefa, Fifa, Parlamento europeo, Commissione, Consiglio Ue, Eca, federazioni, leghe, giocatori, tifosi e una ventina di governi, compreso quello italiano”, come riassume Gazzetta. I due fronti si ritroveranno lunedì e martedì a Lussemburgo, di fronte a 15 giudici della Corte di Giustizia europea, per l’udienza sulla Superlega.
 
L’obiettivo di Agnelli, Perez e Laporta è noto: dimostrare un abuso di posizione dominante da parte dell’Uefa, per fare in modo che non abbia il monopolio dell’organizzazione dei tornei calcistici. Per l’Uefa, però, la Superlega rappresenterebbe un “cartello” illegale.
 
Real Madrid, Perez: 'La Superlega è ancora viva! Andiamo avanti'
Comincerà il fronte Superlega, lunedì, a esporre le proprie ragioni, in seguito toccherà a Uefa e Fifa. Più tardi, la E22 Sports Management, il braccio commerciale della Superlega, poi i soggetti a favore dell’Uefa: “la Lega e la federcalcio spagnole, il governo italiano (le osservazioni sono state firmate dagli avvocati di Stato Stefano Lorenzo Vitale e Danilo Del Gaizo), e un’altra ventina di governi, compresi Francia e Spagna”. Martedì 12, invece, i giudici potranno fare domande ai partecipanti. Due giorni chiave per il calcio europeo, quindi, ma la sentenza per quando è attesa? Dovrebbe arrivare a fine anno, a dicembre, probabilmente in concomitanza con il Mondiale in Qatar.