"Penso che il calcio è libero. E lo era già prima. Poi è ovvio che si può essere più o meno d’accordo con tante delle cose che si fanno a livello internazionale", le parole di Tebas, presidente della Liga, intervistato dalla Gazzetta dello Sport. "E mi permetta di divagare: quelli di A22 hanno dedicato grandi attenzioni a spiegare il formato della loro nuova competizione, ma non hanno detto granché sulla governance della stessa. Per esempio: varrà la regola un club-un voto? Sospetto di no, perché questo non è il criterio che piace al presidente del Real Madrid, Florentino Perez. Per lui i più ricchi devono pesare più dei poveri. Dovrebbero spiegare come si organizzeranno e come sarà diviso il denaro che incasseranno", ha aggiunto.

Superlega, Tebas duro: 'Iniziano a intossicarci. Non basta la disapprovazione'
SULLE PARTITE 'GRATIS' - "Sì, ho sentito. Si ricorda che io ho sempre fatto riferimento a un fantomatico Bar della Superlega, il locale dove alle 4 di mattina i soci del progetto lanciavano al mondo idee bislacche? Beh, evidentemente devono aver spostato l’orario di chiusura di quel bar dalle 5 alle 7 di mattina, perché oggi è economicamente insostenibile poter pensare di trasmettere il calcio gratis. Uno che teoricamente sa qualcosa di diritti audiovisivi non potrebbe mai dire una cosa del genere".

SU DE LAURENTIIS - "Superlega? Mi sembra impossibile, soprattutto pensando che ha risposto in maniera negativa anche il governo inglese. Se non sbaglio l’unico che ha mostrato interesse è il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, uno che tratterebbe su qualsiasi cosa, anche se gli proponessero partite di 30 minuti. In compenso il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, è stato chiaro, ha reagito rapidamente e in forma contundente".

CONTRO FLORENTINO E REICHART - "Guardi, scherzo spesso sul fatto che Florentino Perez non perde mai. Le spiego, Florentino Perez perde eccome, in questi anni di rovesci ne ha subiti, però riesce sempre a costruire un racconto dei fatti nei quali lui non esce mai sconfitto. Anche ora è così: la Superlega non si farà però lui canta vittoria. Non si farà nei prossimi 100 anni. E che le partite siano tutte gratis in tv non succederà in 1000 anni. Ora i diritti tv valgono 13 miliardi e qui si parla di trasmettere tutto in chiaro o addirittura su una piattaforma Ott. Sono molto credente, ma il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci l’ha fatto Gesù, non il Ceo di A22. Come si chiama? Devo ricordarmi il suo nome perché mi sfugge sempre".