LE ULTIME - Il progetto sostenuto da Juventus, Barcellona e Real Madrid, insomma, non è morto, anzi. In attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia Europea a marzo 2023, che potrebbe cambiare in maniera notevole gli scenari, settimana prossima, come annunciato dallo stesso Reichart, è in programma un incontro a Nyon con la UEFA, segnale di un'apertura al dialogo da parte del massimo organo calcistico continentale a cui fino a poche settimane fa sembrava difficile, se non impossibile poter assistere. Nel frattempo, inoltre, Andrea Agnelli è tornato a discutere la questione con il patron del PSG Nasser Al-Khelaifi, principale esponente del polo "in lotta" contro la Superlega.
L'ATTACCO - Una proposta, come si diceva, che continua a far discutere, in un senso e nell'altro. Ad esprimersi sul tema, nella mattinata di oggi, è stata anche la Liga spagnola, attraverso un duro comunicato. "La Superlega è stata presentata ufficialmente nell'aprile 2021. Tutto il calcio europeo si è posizionato contro il suo modello chiuso, egoista ed elitario. Adesso i promotori intendono rifare il format, assicurando che non hanno ancora un modello definito, ma che sarà aperto. Sappiamo che questo è falso [...] e che perpetuano la partecipazione di pochi privilegiati [...]", si legge nella nota. "Quello che stanno per offrire è sempre lo stesso tipo di format trasformando lo straordinario in ordinario, con meno incentivi rispetto alle attuali competizioni europee, dove ci sono sorprese, mai viste prima, si vivono playoff ed emozioni eccezionali. Senza contare che la Superlega distruggerebbe la capacità di trasformare i sogni in realtà, come le grandi imprese in Champions League di Porto, Leicester, Villarreal, Monaco, Roma, Leeds, Dortmund e tante altre. I promotori della Superlega devono rispettare la volontà dei tifosi e dei cittadini della comunità, visto che il Consiglio d'Europa si è già schierato contro la Superlega e il Parlamento europeo ha difeso un modello aperto, democratico e basato sulla meritocrazia".