LA STAGIONE - "Vivo una stagione strana, non mi era mai capitato di partire sapendo di non essere titolare. Ho fatto una scelta per il futuro, e se prima mi sembrava giusta oggi ne sono convinto. Si trattava di accettare l’idea di una novità".
IL FUTURO - "Titolare nella Juve che verrà? Sono venuto sperando di esserlo, ma lo devo meritare. Devo ancora alzare il mio livello, anche quello del lavoro quotidiano. Ma fare il portiere di riserva è più facile. Hai settimane per preparare la partita che giocherai, hai meno responsabilità. Però voglio imparare ad averne: migliorare è anche questo. All’inizio mi pareva una situazione difficile, ora approfitto degli aspetti positivi: se ho una botta mi prendo un giorno in più per smaltirla e passo più tempo ad analizzare i video degli avversari o dei miei errori. Mi posso permettere di imparare".
I MIGLIORI AL MONDO - "De Gea e Neuer. Ma se Buffon è arrivato quarto al Pallone d’oro, vuol dire che il più forte è stato ancora lui. Quando vedi Gigi nello spogliatoio, vedi veramente un leader. Io dovrò prendere il suo posto anche in questo. Anzi, forse è l’aspetto più importante. Come sarebbe stato raccogliere l’eredità di Buffon senza un anno di apprendistato? Difficilissimo per chiunque. Potersi preparare all’idea per una stagione intera cambia tutto. Quando ho fatto questa scelta non ho pensato a cosa sarei stato nel 2018, ma a cosa sarò nei prossimi dieci anni".