IL CAMMINO - La Gazzetta dello Sport ricorda il cammino di quel ragazzo prodigio che fin da subito ha fatto capire a tutti che la stoffa c'era e il percorso sarebbe stato per forza ricco di soddisfazioni. Comincia facendo il magazziniere, perché giocare a calcio non gli riesce benissimo, si distingue a scuola (Liceo Classico) poi, a soli 25 anni, partecipa al Supercorso di Coverciano per manager, organizzato da Italo Allodi. Ci sono tutti i grandi nomi (Moggi per esempio), ma lui si distingue e si contende con Marino la palma di primo della classe. Termianto il corso diventa presidente del suo Varese, poi direttore sportivo del Monza. La carriera non sembra conoscere pause.
Tanti auguri a... Beppe Marotta, artefice di questa grande Juve
Sono 60. Beppe Marotta oggi soffia oggi su sessanta candeline. E lo fa da autentico re della Juve, che per un dirigente sportivo è quasi il massimo che una carriera possa offrire. Dal 2012, di feste in bianconero ne ha fatte tante, e sembra che quest'anno dovrà festeggiare ancora. Quindi lecito immaginarsi un brindisi fugace, perché il mercato non dorme mai e perché c'è una stagione da vivere fino in fondo.
IL CAMMINO - La Gazzetta dello Sport ricorda il cammino di quel ragazzo prodigio che fin da subito ha fatto capire a tutti che la stoffa c'era e il percorso sarebbe stato per forza ricco di soddisfazioni. Comincia facendo il magazziniere, perché giocare a calcio non gli riesce benissimo, si distingue a scuola (Liceo Classico) poi, a soli 25 anni, partecipa al Supercorso di Coverciano per manager, organizzato da Italo Allodi. Ci sono tutti i grandi nomi (Moggi per esempio), ma lui si distingue e si contende con Marino la palma di primo della classe. Termianto il corso diventa presidente del suo Varese, poi direttore sportivo del Monza. La carriera non sembra conoscere pause.
I SUCCESSI - Il primo contatto con la Juve arriva proprio quando Marotta è a Monza. Boniperti lo convoca in sede perché vuole Casiraghi: Beppe non si fa intimidire e non fa sconti. Poi ci sono le amicizie che nascono, come quella con Carnevali, o le intuizioni, come Cinetti. A Ravenna e Bergamo si fa notare, poi porta il Venezia in Serie A, costruendo un rapporto solido con Zamparini (e la Juve ringrazia abbracciando Dybala), ma è alla Samp che la sua stella si accende. Porta i blucerchiati in zone inimmaginabili a costi umani: l'affare Cassano è un capolavoro. E lì conosce Paratici, con cui si sviluppa un'intesa rara e i due diventano inseparabili. Sono la coppia dietro i tanti successi della Vecchia Signora e la sensazione è che non vogliano assolutamente fermarsi. 60 anni sono solo un nuovo inizio.
IL CAMMINO - La Gazzetta dello Sport ricorda il cammino di quel ragazzo prodigio che fin da subito ha fatto capire a tutti che la stoffa c'era e il percorso sarebbe stato per forza ricco di soddisfazioni. Comincia facendo il magazziniere, perché giocare a calcio non gli riesce benissimo, si distingue a scuola (Liceo Classico) poi, a soli 25 anni, partecipa al Supercorso di Coverciano per manager, organizzato da Italo Allodi. Ci sono tutti i grandi nomi (Moggi per esempio), ma lui si distingue e si contende con Marino la palma di primo della classe. Termianto il corso diventa presidente del suo Varese, poi direttore sportivo del Monza. La carriera non sembra conoscere pause.
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