"In Serie A ho imparato tanto, se sono quello che sono oggi il merito è anche di quell'esperienza". Parola di Kingsley Coman, l'attaccante del Bayern Monaco che ieri sera ha segnato il gol che ha regalato la vittoria della Champions alla squadra di Flick. Gol dell'ex tra l'altro, contro il Psg. Ex Psg ma anche ex Juve. Ve lo ricordate? 22 presenze e un gol in bianconero, segnato nel 6-1 al Verona in Coppa Italia. Titolare inaspettato ieri sera, nel pre partita Fabio Capello aveva lanciato una frecciatina alla società: "Coman è come Henry, alla Juve sono recidivi. Ma quando si vedono le qualità bisogna aspettare".

OPERAZIONE PERFETTA - L'allenatore si riferisce alla poca pazienza della Juve di aspettare l'esplosione di Coman, che a 24 anni ha già vinto 19 trofei tra Psg, Juve e Bayern. Una sola stagione nel 2014-15, nella quale Allegri l'ha fatto debuttare anche in Champions a 18 anni e 8 mesi. Un'operazione "stile Pogba", arrivato a parametro zero dal Psg e rivenduto a peso d'oro al Bayern: 28 milioni tra prestito e riscatto, 1,4 milioni d'ingaggio al giocatore. Dal punto di vista del bilancio un'operazione perfetta, ma anche in campo la cessione di Coman non è una di quelle da strapparsi i capelli. Non è certo quel bomber del quale non si può fare a meno: la stagione in cui ha segnato di più è stata la 2018/19: dieci gol stagionali, l'unica volta in cui è andato in doppia cifra.

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INFORTUNI - Aspettarlo sì, ma per quanto? Alti e bassi per il classe '97, che spesso deve combattere anche con qualche infortunio di troppo: quest'anno è stato fermo due mesi per un infortunio alla capsula articolare, tra il 2017/18 e il 2018/19 si è rotto due volte il legamento saltando 31 partite e l'anno prima è stato fermo quasi due mesi per una lacerazione capsulare nella caviglia. Insomma, tanti trofei ma anche tanti problemi fisici per Coman. Oggi è sulla bocca di tutti per il gol al Psg, ma da quando ha lasciato l'Italia Coman ha frenato la sua crescita, la Juve l'aveva capito prima di tutti e così quando si è presentata l'opportunità l'ha sfruttata alla grande.

INGAGGIO - In più c'è quell'ingaggio da 1,4 milioni l'anno, che se guadagnati da un ragazzino di 19 anni avrebbero fatto storcere il naso a molti tifosi. Ora sono soldi che gli dà il Bayern e poco interessa, ma se fosse stata la Juve a garantirgli uno stipendio a quelle cifre sarebbe scattato un meccanismo che avrebbe portato a criticare i dirigenti. Se la Juve non ha aspettato Coman non ne aveva bisogno, l'anno successivo sono arrivati Dybala e Mandzukic, e quei 21 milioni incassati nel 2017 dopo il prestito biennale sono serviti (anche) per portare in bianconero Wojciech Szczesny. Coman ringrazia la Juve e la Juve ringrazia Coman, ma era inutile aspettarlo.