DEL PIERO ALLA BONIPERTI - "Del Piero alla Boniperti? Sarebbe bellissimo. E io sarei l’uomo più felice del mondo. Allo Stadium? Grandi applausi, tanta emozione. Be’, normale, è Del Piero, una bandiera della Juve. Forse qualcuno in società non lo vedeva bene. Ma i tifosi no: lo hanno sempre adorato. Ricorda il giorno dell’addio? È sempre importante che ci siano uomini-bandiera con ruoli dirigenziali. Ma si rischia che sia un’arma a doppio taglio. Ricorda Maldini? Ricorda il suo addio con i fischi allo stadio? E dopo? Sembrava dare quasi fastidio. Adesso, però, sta dimostrando di essere importantissimo in questo Milan moderno. Era il momento giusto. Può essere il nuovo Boniperti? Un momento: non è più il tempo di un Boniperti che, come ai miei tempi, gestiva una squadra-famiglia. Le cose sono molto cambiate. Oggi la Juve è una multinazionale. Ci vuole uno che sappia adattarsi al nuovo ruolo. Sarei felicissimo se Del Piero riuscisse. Ma bisogna saper fare “il” Boniperti".
LA SUA JUVE SENZA BONIPERTI - "Totalmente diversa. Io mi sono trovato benissimo con Boniperti, ho litigato e lottato con lui, ci siamo chiariti, abbiamo fatto e vinto tante cose assieme. Tutto questo è stato possibile grazie anche alla sua grande onestà intellettuale. Per cui oggi un Boniperti sarebbe preziosissimo, ma declinato in maniera diversa perché c’è un altro calcio. La Juve ha bisogno di Del Piero? Le rispondo così: questo Milan ha avuto bisogno di Maldini?".