Marco Tardelli alla Gazzetta dello Sport racconta la sua versione su Manuel Locatelli: “Siamo giocatori diversi. Io facevo la fase difensiva e offensiva, ero più dinamico, segnavo qualche gol in più. Lui è maggiormente riflessivo e gestisce benissimo la palla. Io venivo cercato dai compagni perché mi buttassi nello spazio verso la porta avversaria, lui perché è un equilibratore di gioco”.

Cosa la convince del Locatelli giocatore?
“Mi piace perché dà via la palla di prima e perché è silenzioso. Non mi va a genio chi parla troppo. Lui è uno di quelli che, quando mancano, si nota”.

È pronto per tornare in una grande dopo l’esperienza al Milan?
“L’Europeo da protagonista gli ha consentito il salto di qualità a livello internazionale che gli mancava e che gli serviva per poter candidarsi a giocare ovunque. Di suo, Locatelli ha un tipo di gioco che gli permette di ambire a qualsiasi squadra di alto livello. Per me sarebbe adatto per esempio a una squadra di Guardiola. All’inizio dell’Europeo pensavo che Verratti avrebbe dato peso e qualità al centrocampo azzurro, ma adesso dico che è molto difficile togliere questo Locatelli”.