JUVENTUS – "La Juve in una parola? Barrio (quartiere, ndr.). Perché quando vieni qui non pensi di venire in un club di quartiere, mi aspettavo un club totalmente diverso. Invece ho scoperto che è un club grande, ma di barrio. Ha il quartiere nel sangue, mi sono identificato subito in questo attaccamento dei tifosi".
ALLO STADIUM – "Tornare è stata una sensazione molto bella. Qui ho lasciato un pezzo del mio cuore, è una sensazione difficile da spiegare, bellissima. Indossare la maglia della Juve per me è stato bellissimo, soprattutto la 10 di Del Piero".
IN CAMPO – "Nella prima partita mister Conte mi disse: "Alla prima palla che tocchi vai con tutta la tua forza, perché farai alzare tutto lo stadio". C'era un’atmosfera incredibile".
GOL DEL CUORE – "È difficile, perché come ho detto ho sempre giocato con il cuore alla Juve. Uno dei più importanti è stato quello contro il Borussia Dortmund, o quello con il Parma, quella volta c'era mio papà allo stadio che è sempre stato il mio primo tifoso".
TIFOSI – "L'amore dei sostenitori della Juve era quello che mi mancava prima del trasferimento. A Torino sono rinato, per questo ho detto di essere tornato a casa. Loro mi sono rimasti nel cuore, mi hanno sostenuto fin dal primo momento".