Tra poco la Juventus atterrerà all’aeroporto Sandro Pertini di ritorno da Cardiff. Giocatori e dirigenti avrebbero potuto trovarsi di fronte a una città in lacrime devastata dal dolore ovviamente non perché loro avevano soltanto sfiorato la Champions arrendendosi al Real, ma perché mentre erano in campo Piazza San Carlo si era trasformata in un girone dell’inferno dal quale trentamila persone tentavano disperatamente di fuggire.
Nessuna festa sportiva, come era nei progetti in caso di successo, ma neppure lutto cittadino e anche nazionale. Soltanto un senso di sgomento per ciò che sarebbe potuto accadere e qualche candela da accendere in Duomo accompagnata da un “Avemaria” per i feriti ricoveranti negli ospedali.
Pare essere il destino maledettamente cadenzato che perseguita la città di Torino la quale talvolta viene costretta a coniugare quello che dovrebbe essere un giorno di festa popolare con le lacrime figlie della tragedia in un certo periodo storico addirittura quotidiane provocate dal terrorismo delle Brigate Rosse o dagli assassini neri. Eppure in ciascuno di questi terribili casi il “nemico” aveva un’identità precisa. Il fuoco e la superficialità umana per ciò che accadde allo Statuto. La bestiale violenza alcolizzata degli hooligan inglesi a Bruxelles. La cinica e barbara volontà di uccidere per finalità “politiche” dei nuclei armati. Insomma “l’assassino” non era ignoto.
Il “botto” che la gente ha udito nella piazza, salvo notizie differenti da quelle ufficiali, è stato provocato dal cedimento di una transenna portante nel sottosuolo dove ci sono i parcheggi per le automobili. In quell’istante nessuno ha pensato ad un evento accidentale e qualcuno ha gridato alla bomba scatenando il legittimo panico nei trentamila presenti e il conseguente caos provocato dal desiderio di fuga. Pensando a questo mare umano “impazzito” dal terrore davvero dobbiamo ringraziare tutti i santi del paradiso se oggi non ci troviamo a elencare un lungo numero di vittime.
Caos a Torino: leggi la testimonianza del nostro inviato in Piazza San Carlo.