Il centometrista italiano Filippo Tortu, tifoso della Juventus, ha parlato a Calciomercato.com. Ecco le sue parole.

MAGLIA  E FANTACALCIO - "La Juve me ne ha fatta una personalizzata con il mio tempo sono riuscito anche a farmela firmare da Cabrini e Paolo Rossi. Ho molte maglie, ma quella è una alla quale sono più affezionato". Collezione mica da poco: "In soppalco ho uno spazio dedicato alle maglie da calcio, sempre ben ordinate". Una però è a parte dalle altre: "L'ho incorniciata. E' la maglia di Ronaldo, autografata, che mi ha regalato la Juve quando sono andato a vedere Juve-Manchester United". Quel ricciolino con la faccia da bravo ragazzo ha battuto il record Pietro Mennea dopo 39 anni: "I miei amici mi dicono che assomiglio a Benjamin Pavard del Bayern Monaco". Lui però cambia fascia: "Al FantaBundes ho comprato Alphonso Davies". Fanta? "Bundesliga. Da quando è ricominciato il campionato tedesco abbiamo avuto quest'idea insieme ai miei amici". Nostalgia del fantacalcio: "Mi manca molto. Era il terzo anno che lo facevo con questo gruppo. Le prime due edizioni le ho vinte io, quest'anno non stava andando benissimo". Eppure la squadra c'era: "Avevo preso Mertens, Dybala, Higuain, Ilicic...". Forse mancava il colpo da novanta: "L'anno scorso avevo Ronaldo, quest'anno me l'ha rubato mio fratello". Derby di famiglia: "Lui li vive molto più teso di me". Ma il suo pupillo al fanta è un altro: "Lorenzo Pellegrini, lo prendevo dai tempi del Sassuolo. E' uno dei migliori talenti in Italia".

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MERCATO - Intanto ci pensa Davies a regalargli bonus e sorrisi al FantaBundes: "L'avevo visto dal vivo in Champions contro il Chelsea, difficilmente mi ricordo un giocatore dominare così sulla fascia". Consigli per gli acquisti: "Mi piacerebbe vederlo alla Juve. Lui e Isco, uno dei miei calciatori preferiti". Di solito Filippo viene 'accontentato': "Due anni fa avevo detto che avrei voluto De Ligt, nel 2016 Ramsey". E Ronaldo? "All'inizio ci ho creduto poco al suo arrivo, dopo un po' ho iniziato a capire che c'era una trattativa reale. Il giorno dell'annuncio ero a casa, volevo andare all'aeroporto ma con gli allenamenti non potevo. E' stato un grande colpo". Una macchina da guerra, chissà se sarebbe adatto anche per l'atletica: "Penso proprio di no. E' come quando Bolt ha provato a giocare a calcio, non si possono ottenere li stessi livelli che si sono raggiunti nel proprio sport. Se io diventassi un calciatore probabilmente non arriverei neanche in Serie A". Nonostante la passione: "Fino ai 16 anni ho giocato a calcio, poi ho dovuto smettere perché non posso correre il rischio di farmi male. Non faccio neanche le partitelle tra gli amici. Smettere di giocare è il sacrificio più grande". Non c'è paragone con serate mancate o vacanze saltate. Ma Filippo è pronto a rifarsi: "Quando mi ritirerò farò 7/8 partite tutte insieme". Ruolo? "Prima punta". 

RICORDI DI JUVE - Cresciuto a pane e Juve, Tortu: "Quando ero piccolo mio padre mi raccontava le storie legate alla Juve del passato". Favole bianconere: "Mi diceva di quando mio nonno ogni settimana prendeva l'aereo o la nave dalla Sardegna per andare a vedere le partite; mi parlava molto di Boniek, il suo giocatore preferito". E il piccolo Filippo lì, ad ascoltarlo a bocca aperta: "La storia della Juve era il mio mondo. Ho visto anche molte partite degli Anni '80". Emozioni da rivere in bianco e nero, come i colori della sua prima maglia: "E' quella di Alex. Avevo 3/4 anni, me l'ha comprata mio padre fuori da San Siro prima di un Milan-Juve. Era la prima volta allo stadio, ancora oggi conservo quella maglia". Contro i rossoneri il suo derby personale: "E' la partita che sento di più, a Milano sono andato a vederle quasi tutte".