Riccardo Trevisani, a Cronache di Spogliatoio, torna sulla questione comunicativa di Allegri, reo di essersi detto contento del pari con l'Atalanta e del punto conquistato sul Bologna.


Le parole di Trevisani su De Rossi e Allegri


"Nel 2024 esiste un modo di comunicare che non può essere più rimandato. Spero e prego tutti i giorni che questi mesi di Daniele De Rossi in panchina portino gli allenatori ad affrontare i pre e post partita come fa De Rossi, che non ha paura di dire di ispirarsi a De Zerbi davanti a una piazza che odia De Zerbi. Poi lo mazzola, ma ne parla in un certo modo. Dopo Fiorentina-Roma, quando si potevano parlare tante cose sull'arbitro, De Rossi non parla dell'arbitro e non si lamenta. Anzi: si prende le responsabilità. E' sempre puro, onesto e propositivo. Per me smetterà perché vedrà che il contorno non è onesto. Spero si inizi parlare così, invece di prendersela con l'arbitro, la lega, eccetera. 

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Poi De Rossi dice: io non festeggio il pareggio. Non sono abituato a festeggiare i pareggi. Mi sembra una dimostrazione di mentalità straordinaria che arriva in maniera casuale a poche ore da Allegri che dice: abbiamo fatto un buon punto che ci porta lontani dal quinto posto. Se fossi della Juventus impazzirei per una dichiarazione del genere. Perché la Juventus non deve guardarlo il Bologna, che parte per fare decimo, e la Juve parte per arrivare prima. Se pensi al Bologna c'è un problema di impalcatura mentale e di narrazione".