MISTER TREZEGUET - "Ho iniziato questa nuova avventura, voglio allenare. Sono arrivato qui a costruire il mio nuovo staff. Adesso aspetto la mia possibilità, vediamo che stanno finendo diversi campionati e vedremo quello che capiterà. Sicuramente la cosa più importante per me, se viene fuori questa possibilità che aspetto da un po'... Prima della fine della carriera ho provato a fare gestione sportiva. Credo che il dirigente possa intervenire di più, pensavo di avere un'idea più aperta, di poter dare un contributo da un altro angolo, con un'altra percezione. Non è semplice ovunque, non solo in Italia, i dirigenti danno poco spazio agli ex giocatori".
LA JUVE - "La seguo, per me è stata la squadra più importante. Ci sono stati grossi cambiamenti. Resta competitiva, una Juve che non fa le coppe e in un certo modo, anche se storicamente non è da Juve, conta moltissimo. Finora è protagonista e consapevole che dovrà fare un gran campionato".
ERA D'ORO - "E' stata la nostra fortuna aver disputato questi campionati ritrovandoti la domenica lì. Contro di noi ti trovavi Maldini, Mihajlovic, Couto, Cannavaro, Thuram... Era divertente allo stesso tempo. Il calcio è cambiato, in bene o in male, ma c'è una verità. Questi campionati dagli anni Novanta al Duemila, in Italia era il più competitivo. Eravamo costruiti per essere determinanti, con il presidente era facile parlare: dovevi fare gol e vincere il campionato. Lì diventi mentalmente più forte, vuoi diventare un giocatore di quei livelli. Quando sono arrivato ai 100 gol in Italia il primo pensiero è stato: faccio parte di un gruppetto di giocatori che sono stati incredibili, al di là dell'immagine e del pensiero, gli allenamenti e la determinazione alla base. Fortunato di aver giocato alla Juve, ma fortunato anche ad aver giocato con e contro tantissimi campioni. Serviva sempre lavorare più forte. Tutto questo mi ha dato la possibilità di giocare 10 anni alla Juve, ho fatto la storia e quando molli o smetti ti rendi conto che hai lasciato un segno importante. La gente te lo riconosce".