MOMENTACCIO - "La Juve in ogni reparto ha avuto diverse difficoltà, non solo rispetto all'Inter scudettata ma anche rispetto alle rivali nella corsa alla Champions. Ora non ci si deve confondere, bisogna dare alla squadra input semplici e i giusti consigli mirati. Cercando di aiutare i giocatori più in difficoltà per cercare di trovare lo spirito giusto e conquistare gli obiettivi. A partire da mercoledì sera contro il Sassuolo, un cliente molto scomodo dall'organico giovane e con le idee molto chiare. Ci sarà da soffrire anche fisicamente. La cosa più importante è il dialogo."
CONFRONTO COI ROSSONERI - "Il Milan a inizio stagione non era una seria candidata allo scudetto, ma ha fatto gruppo molto bene. I singoli erano complessivamente meno forti di quelli della Juve, ma è stato fatto un gran lavoro sul collettivo. E la mancanza del pubblico è stata determinante: una squadra giovane come il Milan avrebbe fatto forse fatica a reggere l'urto degli 80mila di San Siro quando le cose andavano male, così come per la Juve la carica dello Stadium è stata importantissima in questi anni. Però non ci si può nascondere dietro a questo. La squadra di Pioli ha saputo risolvere meglio le proprie situazioni. Chiesa si è esaltato nel sistema di Pirlo, capace di saltare spesso l'uomo. Ronaldo ha continuato a mostrare le proprie qualità. Dybala invece è venuto meno, e anche Morata dopo un po' è andato in difficoltà. Pirlo ha puntato più sulle individualità, il Milan ha fatto meglio come gruppo."
... E TECNICO - "Quando vai a giocare in trasferte senza il pubblico, dovrebbe essere più facile imporre il tuo gioco in qualsiasi campo. Invece la Juve ha un centrocampo che segna pochissimo e non riesce a trovare i giusti equilibri e soluzioni in fase offensiva. Pirlo deve lavorare su questo aspetto molto evidente".
RESTIAMO LUCIDI - "Nessuno potrà mai dimenticarsi di nove scudetti vinti consecutivamente. Non ci si deve soffermare eccessivamente su una partita come quella col Milan. Io sono cresciuto con l'idea che quella di vincere deve diventare un'abitudine. Non partire per arrivare nelle prime posizioni, ma per alzare almeno un trofeo. La squadra deve voler migliorare e imporre il proprio gioco, a partire dal match col Sassuolo di mercoledì".
CON DEL PIERO - "Parlavamo molto e capivamo quale fossero i punti forti e deboli di ciascuno di noi. Spesso di dice che bisogna conoscere gli avversari, per me era ancora più importante conoscere i miei compagni. Giocare con lui ormai era una cosa naturale, capivo al volo dove si sentiva più a suo agio. Questo dialogo molto aperto, nel quale non eravamo sempre d'accordo e a volte veniva fuori una litigata costruttiva per il meglio della squadra, ci piaceva molto ed è stato parecchio importante".
JUVE WOMEN - "Le ragazze stanno davvero dimostrando qualcosa di unico. Hanno serietà, voglia, professionalità e determinazione nel far vedere a tutti che sono le più forti. Mi complimento con loro per queste 4 stagioni fantastiche. Vedo un gruppo davvero unito, vedi i leader e vedi la volontà di far bene. Io vengo da un Paese, la Francia, dove il calcio femminile è molto importante ed è straordinario vedere quello che fa la squadra femminile della Juventus".