Il suo legame con la Juve è ancora forte, come ha lasciato intendere lui stesso parlando ieri in conferenza stampa. E proprio alla Juve è maturata in lui una nuova consapevolezza, quella che lo ha spinto ad accettare con convinzione la panchina di quel Verona con cui domani si ritroverà faccia a faccia con il suo passato, vicino e lontano. "Ho deciso una cosa: non sarò mai più l'assistente di nessuno": questa la promessa che Igor Tudor ha fatto a se stesso pochi mesi fa, dopo l'esonero di Andrea Pirlo che ha sancito la fine anche della sua avventura nello staff bianconero. 
A ricostruire alcuni retroscena della sua esperienza è l'edizione odierna di Tuttosport, alla vigilia della sfida tra Juve e Verona all'Allianz Stadium. Secondo il quotidiano, il tecnico croato era stato chiamato dalla Vecchia Signora a fine agosto 2020 proprio per integrare la squadra di collaboratori di Pirlo, che però nel frattempo era già stata formata con la scelta di mettere nel ruolo di vice Simone Baronio. A Tudor viene quindi assegnato l'incarico di "allenatore della difesa", presente in molti club italiani, che però probabilmente sta un po' stretto a uno come lui, già alla guida dell'Hajduk in Croazia e dell'Udinese. Qualche incomprensione, dunque, si è registrata fin da subito, tanto che a metà stagione si parlava già di un suo possibile addio. Addio che, ad ogni modo, si è concretizzato pochi mesi dopo, e che a Tudor ha dato l'opportunità di intraprendere una nuova esperienza, in questo caso da protagonista. E chissà che per lui non possa arrivare, prima o poi, il momento di un ritorno in bianconero, questa volta da "titolare". La Juve, da parte sua, lo tiene d'occhio...