TORNARE NEGLI STADI TEDESCHI- "Mi farà tanto effetto. Basta pensare che la prima sarà a Dortmund, dove io ho solo bei ricordi, con la Nazionale per la semifinale del 2006, con la Juventus perché lì avevamo vinto e con il Parma perché ho parato due rigori in Champions. Me li godrò, quegli stadi, anche perché avrò meno tensioni prepartita".
COSA TEMERE NEL GIRONE MONDIALE- "Stiamo attenti che l'Albania è una squadra da prendere con le pinze. Anche perché è la prima. Le prime partite in queste manifestazioni sono sempre un pochino delicate e nervose. Ma credo che con tutto quello su cui stanno lavorando Spalletti e il suo staff, se viene recepito bene dai ragazzi, l'unica preoccupazione sarà solo la condizione in cui arriveremo all'Europeo".
LEZIONE DI VIALLI FATTA SUA- "Non buttare via tempo, la vita è un'opportunità e visto che abbiamo questa fortuna, dobbiamo cercare di metterla a profitto fino all'ultimo giorno. Ah, è ovviamente in quel "profitto" non c'è nulla di economico. Meglio specificare".
HA DATO CONSIGLI?- "Mai! Io non do mai consigli. Quando mi chiedono, io rispondo dando le mie verità. Che sono le mie, ovviamente, mica quelle assolute".
TRE PORTIERI PIÙ BRAVI- "Tre sono troppo pochi. Togliendo Courtois che è infortunato e me per me aveva qualcosa in più, poi ce ne sono sei o sette che sono fortissimi. I nomi li conoscete, sono sempre quelli".
CRITICHE AD ALLEGRI- "Viene criticato perchè arriva da due anni in cui la Juve ha passato parecchie vicissitudini. A volte penso alla felicità del mondo Juve quando è tornato. Ma quando si riparte c'è bisogno di tempo. Questi due anni gli hanno permesso di fare delle scelte, di operare una scrematura nel gruppo e magari di costruire per arrivare nel giro di un anno o due alla vittoria".
SCUDETTO JUVE- "llusione? E perché? Certo, non deve essere l'obiettivo, quello che ti toglie il sonno di notte, ma deve essere “un” obiettivo, una speranza. Quello deve essere voglia e determinazione a spostare il limite di ogni squadra".
MAROTTA MIGLIOR DS?- "Possiamo dire che quando arriva nei posti è veramente bravo. Nessuno riesce a scegliere le persone e sistemare le cose importanti. È una capacità innata e a lui viene naturale percepire ciò di cui c'è bisogno e trovare la soluzione. Marotta è uno che fa subito la diagnosi e non sbaglia la cura e becca sempre la prognosi, tutto molto velocemente. È una qualità che hanno in pochi: solo gente sveglia ed esperta. Detto questo, attenzione a Giuntoli: il percorso che ha fatto Cristiano è stato di grande rilievo e lo mette ora tra i top. Forse stiamo facendo confusione, perché Giuntoli non è un competitor di Marotta per ruolo e Beppe non è un direttore sportivo ma qualcosa di più. Come direttore sportivo “puro”, Cristiano è uno di quelli che, in questi ultimi anni, ha fatto più degli altri. E ha un suo animalesco fiuto per il calcio".