Juve, chi è Boteli: il nuovo obiettivo per il futuro
DIVERSO DA LUKAKU - "Direi proprio di no. Winsley è un giocatore diverso, non così poderoso di corporatura, ma molto agile, rapido, svelto. Se parliamo di grandi attaccanti d’origine africana, allora lo vedo più simile a Eto’o. Parlo di movimenti, di caratteristiche fisiche, di altezza e di peso. Come questi famosi centravanti c’è in comune la facilità a finalizzare, ad andare in gol. Sapersi trovare al posto giusto al momento giusto. Essere anche cinico sotto porta: doti fondamentali per una punta".
NON E' UN SOLDATINO - "A Boteli non manca la personalità né il carattere. Sono fattori determinanti se si vuole davvero sfondare. Lui non è il classico soldatino che fa il suo compitino e finisce lì. Si attiene certamente alle mansioni e alle direttive, però sa prendersi le proprie responsabilità, sa sfruttare al meglio il suo estro, sa compiere colpi a sorpresa, a effetto. Lavora su tutto il fronte offensivo e quando la palla è in possesso degli avversari va a fare pressing tornando spesso a dare una mano ai centrocampisti. Attaccante completo e con temperamento. Chi aveva queste doti? L’esempio per me emblematico, il modello da seguire, è quello di Ibrahimovic che anche a 41 anni ha continuato a battersi come un leone e ha aiutato il Milan nella conquista dello scudetto nel 2022. Forse non è stato facile da gestire, ma è uno che ha sempre fatto la differenza e sa bene cosa significhi la parola sacrificio. Il comportamento di un calciatore fuori dal campo, più che dentro il campo, è condizionato dall’ambiente che ha attorno. La famiglia, i parenti, il procuratore (ndr: Boteli, contratto in scadenza nel 2025, ha cambiato agente da poche settimane affidandosi a Chris Mandiangu) e gli amici sono importanti, ma ovviamente bisogna frequentare le persone e l’entourage giusto, altrimenti le cose diventano difficili".