Non è stato neppure il miglior Yildiz della stagione, quello entrato nella ripresa di Cagliari-Juventus, eppure il suo ingresso ha reso più fluida, rapida ed efficace la manovra bianconera. Una scossa vera, di elettricità e talento, con Yildiz che è uno di quei giocatori in grado di dare sempre energia, facendo cose semplici, ma efficaci e giuste. C'è un dato sulla precisione dei passaggi degli attaccanti della Juve piuttosto eloquente: Yidiz 84%, Milik 81%, Chiesa 79,6%, Vlahovic 77,8%, Kean 71,8%. Questo spiega la differenza tecnica tra il diciottenne turco e gli altri, non solo i compagni di reparto, già visibile ad occhio nudo. Perché lui è uno di quelli che sa giocare la palla con la giusta velocità, sul piede giusto, non solo un passaggio preciso, ma anche un pensiero in più. Che può fare tutta la differenza del mondo in un calcio veloce, episodico e legato ad ogni piccola sfumatura come quello attuale.

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Una capacità rara, dunque, ma non l'unica. Anzi, forse ancor più preziosa è la capacità di Yildiz di saltare l’uomo: una volta ogni 44 minuti, miglior bianconero in assoluto. Il secondo in rosa è Miretti con 54', poi Chiesa con 70', poi ancora Rabiot con 100' e Cambiaso 102'. Dati chiari, che sottolineano come questa Juve abbia bisogno di Yildiz, della sua tecnica, della sua qualità nel passaggio e nel dribbling. Ne ha una necessità quasi vitale, scrive Tuttosport, contro squadre che aspettano chiuse come il Cagliari venerdì, contro le quali ha infatti sempre sofferto, ma ne ha bisogno sempre. Un bisogno non semplice da soddisfare, visto che Allegri ritiene che non sia il momento di fare esperimenti a livello di modulo, con la vitale qualificazione alla Champions in ballo e con la squadra certo non al top della forma. Eppure la Juve in questo momento ha forse più bisogno delle doti del turco, anche forse più che di quelle di Chiesa.