La UEFA afferma con certezza la validità delle accuse di violazione delle norme del Fair Play Finanziario nei confronti del Manchester City, nonché la giustezza della decisione di escludere il club inglese dalla Champions League. Questa conferma proviene dal presidente della Federazione europea, Aleksander Ceferin, il quale, in una dichiarazione pubblica inedita, commenta anche le altre accuse affrontate dal City, provenienti dalla Premier League, riguardanti 115 presunte violazioni dei regolamenti economico-finanziari inglesi.


 

Uefa, l’intervista di Ceferin

 

Ceferin ha parlato con Telegraph Sport in un'intervista, rifiutandosi di commentare se il Manchester City, che nega ogni irregolarità, debba essere privato dei titoli conquistati nel caso in cui una commissione indipendente lo giudichi colpevole. Tuttavia, in merito all'eventuale conferma della sentenza emessa dalla UEFA quattro anni fa, Ceferin è categorico: "Siamo certi di essere nel giusto. Non avremmo preso una decisione se non fossimo convinti di essere nel giusto".
 
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E ancora: "In qualità di avvocato processuale da 25 anni, so che a volte si vince un caso che si è sicuri di perdere. E, a volte, si perde un caso quando si è sicuri di vincere. Bisogna semplicemente rispettare, in una democrazia seria, la decisione del tribunale. Non voglio parlare del caso in Inghilterra. Ma confido che la decisione del nostro organo indipendente fosse corretta. Non sono entrato in questa decisione".
 
 

Qual è la differenza con il caso Juve

 

Quattro anni fa, la UEFA punì il Manchester City con la squalifica dalle competizioni europee per due anni; tuttavia, questa sentenza fu successivamente annullata dal TAS di Losanna, il Tribunale Arbitrale dello Sport. La decisione dell'organismo svizzero, rispettata da Ceferin, cancellò la sanzione sostenendo che alcune prove contro il club inglese erano ormai prescritte nel tempo e che altre accuse non erano state sufficientemente dimostrate. Il TAS impose al Manchester City una semplice multa di 10 milioni di euro per mancata cooperazione nelle indagini.
 
La differenza con il caso Juve è che il club bianconero, nella passata stagione, non si appellò al TAS di Losanna, accettando la decisione dell’Uefa che ha escluso la Juventus dalla Conference League di quest’anno. Di seguito il comunicato ufficiale:
 
"L'Organo di Controllo Finanziario dei Club UEFA (CFCB) ha concluso che la Juventus ha violato il quadro normativo della UEFA e ha violato l'accordo transattivo firmato nell'agosto 2022. Di conseguenza, la Prima Camera del CFCB ha deciso di escludere la Juventus dalle competizioni UEFA maschili per club 2023/24 e imporre al club un ulteriore contributo finanziario di 20 milioni di euro. Di questo importo, 10 milioni di euro sono condizionali e saranno applicati solo se i bilanci annuali del club per gli anni finanziari 2023, 2024 e 2025 non saranno conformi ai requisiti contabili definiti nell'Allegato G del Regolamento per le licenze per club e la sostenibilità finanziaria UEFA".