LE DIFFERENZE TRA JUVE E ALTRE REALTÀ - "Qui è un ambiente da Serie A, anche più di quanto mi aspettassi prima di venirci. C'è davvero una grande professionalità. Io vengo da altre esperienze in altre società, pure importanti, dove però non c'è la stessa attenzione, lo stesso modo di lavorare e le stesse possibilità a nostra disposizione, che invece ci sono alla Juventus e che aiutano a dare qualcosa in più."
I PUNTI PERSI - "Ci sono e ci saranno sempre aspetti da migliorare in una squadra di ragazzi, di grande qualità ma pur sempre giovani. Nelle ultime 3 partite è emerso questo problema. L'esperienza di noi fuoriquota può essere utile ai giovani, sia per la conoscenza della categoria sia per il vivere quotidiano, il modo di approcciarsi agli allenamenti e alle partite... spero sia utile per loro".
INFORTUNIO PRIMA, POSITIVITÀ AL COVID POI - "Sono state settimane pesanti, a me piace lavorare, allenarmi e stare in campo, vivendo la settimana appieno a prescindere dalle partite. Sono stati quasi due mesi brutti, in tanti chiusi dentro l'albergo: mentalmente è stato pesante. Però ora vedo che stiamo recuperando tutti e nel girone di ritorno dobbiamo essere tutti presenti per dare una mano".
COSA TI HA CONVINTO - "Quando ti chiama una società del calibro della Juve è difficile anche solo pensare di dire di no. Ciò che mi stupisce maggiormente? La grande struttura e l'attenzione in ogni aspetto che ci riguarda, da quello medico a quello della preparazione a quello alimentare a quello tecnico. Non ho mai visto campi così sempre perfetti, si può lavorare davvero al meglio. I ragazzi devono rendersene conto e apprezzare, perché in giro è difficilissimo trovare strutture del genere".