CONTE - «E’ bravo a trasferire la sua filosofia di gioco, ma in partita è troppo emotivo. Restare freddi aiuta ad analizzare meglio il gioco, migliorerebbe la sua attitudine in campo, ma anche a me talvolta è successo».
PIRLO - «Pirlo è stato il migliore da giocatore, ma non so come sarà da allenatore. Ce ne sono pochi di bravi giocatori diventati ottimi tecnici anche perché purtroppo nella cultura latina lo spirito comune passa spesso in secondo piano. Un allenatore non deve pensare a se stesso ma al bene comune, tra i giocatori succede raramente, ne ho avuti pochissimi così ed erano i miei capitani: non rappresentavano la squadra, ma la mia filosofia e la portavano avanti in partita».
DE LIGT - «E’ bravissimo, accanto a Bonucci e Chiellini crescerà ancora di più, ma il migliore per me è De Jong, che nel Barcellona gioca fuori ruolo. Ci penserà Koeman».
MEGLIO OGGI O QUELLA DEL 1996 - «Quella di Vialli e Ravanelli ha vinto. E chi trionfa è il più forte».
OLANDA KO CON L'ITALIA - «Mancavano quattro titolari. Comunque è stata la prima volta che ho amato il calcio italiano perché in passato era conosciuto come difensivo».