Giampiero Ventura, ex allenatore della Nazionale, è tornato sulla mancata qualificazione ai Mondiali, ma non solo. Ai microfoni di Tuttosport, infatti, ha parlato anche di mercato, con la Juve al centro: "Cristiano Ronaldo è un affare per tutti. Un affare per la Juventus, un affare per Allegri, un affare per il calcio italiano che ha acquisito una visibilità eccezionale. Ancelotti dimostrerà ancora una volta il suo valore, raccogliendo una sfida estremamente importante, per lui e per il club di De Laurentiis, la cui mossa è stata molto intelligente. Erano pochi gli allenatori in grado di arrivare a Napoli dopo Sarri senza creare problemi: Ancelotti ha tamponato il dispiacere dei tifosi partenopei per la partenza di Maurizio".
 
Juve, idee chiare su Darmian e un top sulla fascia
BONUCCI - "Devo essere sincero, la cosa mi stupisce. Stiamo parlando di Bonucci che lascia la Juventus per andare a fare il capitano del Milan e ora vuole tornare alla Juve. Avrà sicuramente le sue ragioni, ma mi ha sorpreso. Non so se andrà a buon fine, l’arrivo di Bonucci servirebbe per conferire maggiore esperienza al reparto. Ma di tutte le cose capitate sinora sul mercato, questa è la vicenda che mi ha sorpreso di più. Anche di Ronaldo alla Juve? La Juve ha raggiunto una dimensione internazionale e, per certi versi, un colpo così poteva essere messo in preventivo. Bonucci di nuovo alla Juve no". 
 
ITALIA - "È la prima volta, dopo tanti anni, che in questo periodo mi ritrovo in attesa di vedere che cosa accadrà. Provo una rabbia feroce per ciò che è successo e ho in corpo una voglia altrettanto feroce per tornare sul campo. Per dare risposte sul campo a tutto quanto è avvenuto e a tutto quanto è stato detto. Ho voglia di riprendermi la mia immagine di allenatore che è fatta di correttezza, di professionalità, di calcio, ecco. E spero avvenga prima possibile. Non sono alla ricerca di un contratto economico, ma di un contratto tecnico. Cosa cambierei? Cambierei tutto quello che ho fatto dal primo minuto successivo alla fine della partita con la Spagna. Tutto quello che è avvenuto dopo è stato inimmaginabile, impensabile. Con mille errori da parte mia. Non ho letto ciò che stava succedendo, non l’ho capito. Sino alla Spagna avevamo inanellato 7 vittorie e 2 pareggi; dopo la Spagna è successo quello che è successo. Non rifarei mai il ct, non è il mio lavoro. Le cose che feriscono un professionista non sono le vittorie, le sconfitte, le critiche: ciò che ferisce è la scorrettezza, è l’offesa personale, sono le cose non vere. Non rifarei il ct perché io ho bisogno di stare sul campo ogni giorno. Raccolgo i cocci che mi sono rimasti, con la grande voglia di riprendere da dove avevo lasciato: i cinque anni al Toro. Rivolgo un sincero augurio a Mancini: possa avere la fortuna di avere i giovani necessari per assicurare un grande futuro alla Nazionale. Non nutro rabbia nei confronti di chiunque: provo il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato".  
 
COME SAMPAOLI -
"Dove sarebbe arrivata l’Italia se si fosse qualificata? Nessuno può dirlo. Posso dire che il Mondiale abbia detto ci siano diversità fra parole e fatti. Tutti decantavano la Germania, l’Argentina, il Brasile, usciti anzitempo. Il Mondiale ha confermato anche quanto possa incidere la delegittimazione. L’Argentina è stata eliminata con un ct totalmente delegittimato. Eppure aveva Messi, Di Maria, Aguero, Dybala, una qualità assoluta. Il Mondiale ha spiegato molte cose".