Per lui sarà un ritorno al passato, dopo l’esperienza in bianconero nella stagione 2018-19. Mauro Zironelli è il grande ex della sfida di domenica pomeriggio allo Stadio “Moccagatta” di Alessandria, che alle 14.30 vedrà affrontarsi la Juventus Under 23 di Lamberto Zauli e il Lecco del tecnico di Thiene, approdato sul Lario la scorsa estate dopo due brevi permanenze sulle panchine di Modena e Sambenedettese. Nel club bluceleste si è trovato fra le mani una rosa giovane, con numerosi under da plasmare, in un lavoro per molti aspetti non così diverso da quello che era stato chiamato a svolgere a Vinovo con la neonata seconda squadra della Vecchia Signora, allora in rampa di lancio nel girone A del campionato di Serie C. Una sfida stimolante per Zironelli, iniziata con un bel filotto di quattro vittorie casalinghe (e un rendimento meno positivo in trasferta), interrotto bruscamente lo scorso 21 ottobre dalla sconfitta interna contro il Renate, a cui hanno fatto seguito un altro “tonfo” esterno e un pareggio tra le mura dello stadio “Rigamonti-Ceppi” di Lecco, a una settimana esatta dalla sfida contro la Juventus. In attesa del match del 7 novembre lo abbiamo intervistato in esclusiva.

Ex Juve, UFFICIALE: Balzaretti direttore sportivo... di Ranocchia!
- Mister, come ben ricorderà l’Under 23 bianconera è una squadra “variabile”, che può cambiare interpreti da un giorno all’altro: che cosa si aspetta dalla partita di domenica?
“Paradossalmente, proprio perché conosco quella realtà, non so bene che cosa aspettarmi. Tanto per cominciare hanno giocato un’altra partita mercoledì (in Coppa Italia contro il Südtirol, ndr.), e domenica scorsa hanno rimediato qualche infortunio. Martedì, poi, la Primavera è scesa in campo contro lo Zenit per la Youth League, insomma è tutto un mix di eventi, e probabilmente solo venerdì o sabato Zauli saprà chi avrà a disposizione, in base a eventuali chiamate dalla Primavera o persino dalla prima squadra. Fa parte del gioco, noi a Lecco stiamo lavorando come al solito per farci trovare pronti, poi vedremo che cosa succederà”.
- Con queste parole, insomma, conferma che la Juve Under 23 è una squadra unica nel panorama italiano…
“Certo, è così. I giocatori vanno e vengono, in base alle necessità del momento, e ci sta che succeda. È una strana routine, che scombussola non poco i piani settimanali, ma con il tempo ci si fa l’abitudine. Anche per me e il mio staff era stato difficile all’inizio, ma poco alla volta eravamo riusciti a stilare un programma di lavoro che fosse il meno possibile condizionato dagli “incroci” tra le varie squadre”. 
- Com’è stato il suo periodo in bianconero?
“I primi tre mesi sono stati difficili, proprio per le ragioni che ho appena spiegato, però mi sono sempre sentito a casa. A Vinovo ho trovato un ambiente splendido, ho sempre ricevuto un grande aiuto da tutti, a partire da Cherubini, Paratici e Allegri. Con il tempo, poi, le cose si sono aggiustate, insieme abbiamo fatto crescere tanti ragazzi che ora giocano anche in Serie A. Una volta che ci siamo abituati alle novità è andato tutto bene, per me è stata una bella esperienza”.
- Che cosa pensa del progetto delle seconde squadre? Vede una possibile evoluzione?
“In Italia è difficilissimo, anche soltanto per l’obbligo di dover schierare un’alta percentuale di ragazzi formati nel nostro Paese, in un campionato composto al 60% da stranieri. La stessa Juventus ha impiegato dieci anni per arrivare a far esordire la seconda squadra, il progetto funziona ma è molto complicato far quadrare tutto”.
- Passiamo al suo presente. Il Lecco sta vivendo un momento di flessione…
“Sì, è vero, ma penso che il problema sia più a livello mentale. Dopo quattro vittorie consecutive in casa abbiamo preso un brutto colpo nei minuti finali della partita con il Renate e non abbiamo saputo reagire a dovere. Abbiamo perso terreno e ora dobbiamo risistemarci per restare sotto ai primi posti, la classifica è cortissima e in questo girone non ci sono squadre materasso. Sono molto contento di questo progetto, con tanti giovani. Abbiamo già segnato 12 gol con gli under, cosa che nessuno in Serie C ha fatto: li stiamo valorizzando al meglio ed è normale passare attraverso un momento di flessione, l’importante è avere ben chiaro l’obiettivo finale. Il mio compito è quello di mantenere la serenità necessaria all’interno del gruppo, di togliere pressioni inutili: il campionato è apertissimo in tutte le direzioni, dovremo essere precisi e concreti, già da domenica. Poi ci sta che i giovani facciano qualche errore”.
- Un discorso, questo, che potrebbe adattarsi bene anche alla prima squadra della Juventus…
“Certo, la squadra di Allegri ha iniziato un processo di ringiovanimento e ci può stare che all’inizio abbia qualche difficoltà. È un po’ la stessa cosa che – nel mio piccolo – sto vivendo a Lecco, mettere pressioni non serve a nulla”.
- A proposito, lei conosce bene Max Allegri: che cosa pensa del suo ritorno in bianconero?
“Sì, con Max abbiamo giocato insieme a Pescara, poi l’ho ritrovato nel 2018 alla Juventus e mi ha dato una grossa mano nel periodo iniziale di difficoltà, senza nemmeno toccarmi l’organico. Allora poteva contare su gente come Mandžukić, Khedira, Douglas Costa, tutti giocatori abituati a vincere, ai quali lui aveva poco da insegnare: il suo lavoro era più quello del gestore, mentre adesso la situazione si è proprio ribaltata. Non è facile, ma Allegri ha tutte le capacità e l’esperienza per uscirne bene”.

In attesa di raccontare la sfida domenicale tra Juventus Under 23 e Lecco, ringraziamo Mauro Zironelli per la gentilezza e la disponibilità.