In partite come queste, anche il dettaglio all'apparenza più insignificante può fare la differenza. E Massimiliano Allegri non vuole lasciare proprio nulla al caso. Motivo per cui, in vista del big match di domani tra Juve e Napoli, il tecnico livornese ha in mente tre mosse "forti", un po' nel suo stile, perché in fondo, anche se a volte finge di minimizzare, sa meglio di chiunque altro come questa partita possa cambiare le sorti di un'intera stagione, da una parte e dall'altra.

IN MEZZO - Il pensiero, innanzitutto, va al centrocampo. E in particolare alla fascia destra, lì dove in assenza di Juan Cuadrado e Mattia De Sciglio continua ad esserci un "vuoto" da colmare, con soluzioni da valutare di volta in volta: il candidato a posizionarsi lì è Weston McKennie, già impiegato in quella zona contro l'Udinese e pronto a riprendere un posto che in un primo momento sembrava poter essere affidato anche a Matias Soulé. Al suo fianco subito dal primo minuto Nicolò Fagioli: fuori dunque Leandro Paredes, nonostante la splendida lettura che ha propiziato l'assist di Federico Chiesa per il gol-vittoria di Danilo nell'ultimo match, ma che evidentemente non è bastata per una maglia da titolare nella partita più importante.

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DAVANTI - E la terza mossa? Eccola, risponde al nome di Angel Di Maria. Dovrebbe essere il Fideo, ancora galvanizzato dalla vittoria del Mondiale, a partire dall'inizio, con Chiesa lasciato in panchina per consentirgli di scaldare il motore e mettere benzina nel serbatoio della Juve a gara in corso, da vero "spacca-partita". Max, magari, potrà ancora cambiare idea. Ma la squadra bianconera, se gli ultimi mesi hanno insegnato qualcosa, dovrà essere a sua immagine e somiglianza.