SCUDETTO E CONTE - «Non un uomo, ma una squadra-scudetto, a partire da Conte. In questa stagione ha aggiunto un Hakimi fenomenale, ha trovato qualità con Eriksen e poi a quella difesa è difficile fare gol. Per vincere uno scudetto in 38 partite tutti devono meritare un voto dal 7 in su, e invece loro l’hanno vinto in 34... Marchio Conte? La forza mentale, la concentrazione su ogni palla: e poi tutti i giocatori sono migliorati a livello tecnico. Per me l’Inter gioca un bel calcio, dal basso: ha vinto partite sporche, come giusto, ma altre le ha dominate».
LUKAKU - «È uno dei migliori, stop. Lewandowski e Benzema rubano l’occhio per la qualità, ma Lukaku è lì. Ha un fisico diverso, ma “vede” come loro. Vede la porta e il passaggio».
KO ALLA JUVE - «Non si va a Torino per dire: “Che bello, buttiamoli fuori dalla Champions”. Si va lì per vincere e divertirsi, con serenità e decisione, come contro la Roma e nella partita finale con l’Udinese. Non cerchi i tre punti “contro” qualcuno, ma per te, per stare sempre sul pezzo e fare al meglio il tuo lavoro».
L'ERRORE - «La Juve ha fatto male, nessuno se l’aspettava. Se non andasse in Champions, sarebbe una batosta incredibile. Inutile cercare colpevoli, la responsabilità è globale: club, tecnico, giocatori».
PIRLO - «L’allenatore paga sempre per primo, purtroppo: è una legge della vita. Anche per questo deve fare sempre di testa sua fino in fondo. Negli ultimi due anni il progetto Juve non mi ha fatto impazzire: hanno mandato via Allegri per fare un gioco diverso, poi hanno preso Sarri e vinto ancora, non giocando sempre bene. E poi è arrivato Andrea, che è al primo anno e ha cercato di fare un calcio offensivo: se non ottieni subito ciò che vuoi, cambi ancora? In questi 30 anni ho capito che serve sempre stabilità e pazienza. Le scelte si possono sbagliare, ma serve tempo per valutarle a 360°».
BUFFON - «A Gigi dico: gioca finché ne hai voglia. Ascolta solo te stesso, non gli altri. Se poi smetti senza esserne sicuro, stai male soltanto tu. L’età non conta, conta solo essere felici».
JUVE DEL FUTURO - «Potrei dire Chiesa, tutti sanno quanto sia forte, quindi non servono nomi. La Juve deve solo ritrovare il suo spirito, una stagione così può capitare».
ITALIA - «Con Mancini giochiamo a calcio e siamo forti per davvero. Non vedo l’ora di vederli perché ho un debole da tifoso: quando vedo l’azzurro divento pazzo».