Avrebbe potuto essere il suo tallone d'Achille, e invece si è rivelato un'arma in più. Per giunta pericolosissima, per gli avversari. Dusan Vlahovic ha "sbloccato" il piede destro, quello che fino a ieri sera sembrava il suo punto debole. Del resto, erano i numeri a parlare. Nel suo periodo alla Fiorentina il centravanti serbo aveva segnato 44 gol in Serie A, di cui 37 con il sinistro: di testa 4 e di destro appena 3, il minimo sindacale. Anche il suo primo centro con la Juve, quello contro il Verona, è arrivato con il suo piede forte, ma evidentemente il meglio doveva ancora venire. 
Perchè se qualcuno pensava che non si potesse battezzare l'esordio in Champions League meglio di come ha fatto lui, con una rete a 32 secondi dal fischio d'inizio, evidentemente si sbagliava: nella serata più attesa, per lui e per tutto il mondo Juve, Vlahovic ha sfoderato un "nuovo" pezzo del suo repertorio, quel destro che, unito alle tante altre qualità tecniche di cui può fregiarsi, potrebbe fare la differenza per renderlo un attaccante generazionale, uno di quelli che segnano un'epoca. È solo il primo gol, è vero. Ma di questo passo, Dusan finirà davvero per entrare nell'Olimpo dei grandi.