Ora o mai più. Per carità, non c'è nessun ultimatum, ma è chiaro come la Juve non possa più permettersi di "aspettare" Dusan Vlahovic, un giocatore pesante nell'economia del mondo bianconero anche solo per il suo impatto sul bilancio, dovuto a quello stipendio da 7 milioni di euro netti a stagione che tra un anno diventeranno 12, una cifra considerevole che non a caso il club sta tentando, nelle trattative per il rinnovo, di spalmare oltre la scadenza attuale del 2026. Il pericolo da evitare, come scrive Il Corriere dello Sport, è che il serbo si trasformi in un problema da gestire in ottica societaria e, dall'altro lato, in un caso tecnico, rischio che ora non appare nemmeno così remoto se si pensa che dopo la pesante sconfitta contro il Sassuolo del 23 settembre Massimiliano Allegri lo ha schierato titolare in una sola circostanza e che, in sua assenza, la Juve ha scalato la classifica collezionando 19 punti in 7 partite.

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PER LA SVOLTA - Spesso per svoltare basta una scintilla, un guizzo anche casuale: un gol, parlando nella lingua degli attaccanti. E una grande occasione per Dusan potrebbe arrivare già domenica, non in una gara qualsiasi ma nel Derby d'Italia contro l'Inter, la squadra che sembra essere la sua "bestia nera" in quanto risulta essere quella che ha affrontato più volte in carriera (11) vincendo però in una sola occasione e raccogliendo otto sconfitte, senza nemmeno mai riuscire a segnarle un gol in Serie A. Eppure i tabù sono fatti per essere sfatati, e quello di domenica potrebbe essere il momento giusto per farlo. Sempre che Allegri decida di puntare su di lui per affiancare Federico Chiesa, lasciando in panchina un Moise Kean in buona condizione. In caso contrario, Vlahovic dovrà lottare anche per riguadagnarsi il suo posto.