Se è tornata la Juve - e sottolineiamo il 'se' - è perché l'hanno fatto i principali interpreti. E se Allegri ha ritrovato la vittoria, e qui parliamo di certezze, è perché ha riavuto anche il proprio centravanti, nella sua versione migliore, o comunque quella più vicina a farne un bomber vero, di razza, da movimenti giusti. Si riparte proprio da qui, da Dusan Vlahovic, dal gol che torna e che mancava da 1089 minuti. Su azione, dalla sfida con la Salernitana. Ne aveva fatti due, dando per la prima volta la sensazione di essere un giocatore totale, a prescindere da quanto si creava tutto attorno. Sensazione svanita quando il clima si è fatto più bello, più pesante, più famelico.

NON SOLO DUSAN - Si può tracciare una linea, adesso. Tra ciò che è stato e ciò che inevitabilmente dovrà essere DV9. Vlahovic è stato indubbiamente un fattore. Non per la prestazione in sé, ma anche per la capacità di ridare fiducia a tutta la fase offensiva, che della sua assenza aveva sofferto in maniera pesante. E preoccupante. Invece è tornato, Dusan, e l'ha fatto con una prestazione sporca però giusta, filtrata dalla rete che segna un punto di ripartenza. Sono nove adesso i centri in campionato, dodici in totale. Non si può dire che non abbia fatto il suo, pur nelle difficoltà e considerando ancor di più il periodo di carestia. Cosa vuol dire? Che i gol continua ad averli nel repertorio. Che le colpe della siccità sono comunque da distribuire. Che Allegri non l'ha certamente messo in condizione di decidere in ogni singola partita. 

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FATTORE KOSTIC - Ma una mano, gli amici, la danno comunque volentieri. E in questo senso Kostic lo è stato, più di tutti. Da tempo cercava di far sbloccare Dusan, e proprio col tempo ci è riuscito. Pallone dopo pallone, stappata l'arma più letale della Juventus, in attesa di rivedere al top anche Di Maria. Ecco, a proposito di fattori: sulla sinistra è tornata tutta la continua pericolosità della squadra bianconera. Che crea perché sulla corsa del serbo ci si può fare un'ipoteca, tanta è la (ritrovata) solidità dell'asset. Vale un elemento preziosissimo per il finale: la sensazione che la Juve sia tornata una squadra brava e pronta a pungere. Dopo tanta attesa, è un segnale scaccia-crisi.