Caro Tek...grazie. Grazie è la prima parola che viene in mente. Oggi è una giornata speciale, una di quelle che sancisce una fine. La fine di una carriera di un grande portiere e soprattutto di un grande uomo. La gratitudine è il primo sentimento, quello che prevale, forse accostata ad un pizzico di nostalgia, guardandosi indietro, pensando a ciò che è stato. 
Facciamo un passo indietro: lo ricordate il giorno dell'arrivo di Szczesny alla Juventus? L'eredità pesante di un certo Gigi Buffon da raccogliere eppure Tek non ha avuto paura, esattamente come in quegli interventi con cui ha salvato il risultato. 
Il primo che affiora alla mente è quella parata con i piedi, contro la Roma, la squadra in cui aveva giocato fino a poco tempo prima, Patrik Schick di fronte e quella respinta con cui ha salvato il risultato. I rigori parati, quello contro la Lazio dicendo di no due volte a Ciro Immobile è il primo ricordo. 
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Passando alla storia più recente, quella parata su Giroud con cui ha salvato il risultato contro il Milan. 
Poi l'arrivo di Michele Di Gregorio, le offerte per Tek non sono mancate: l'Arabia, il Qatar, qualche interessamento anche dalla Serie A, ma è arrivata prima la decisione della risoluzione e infine, oggi il ritiro definitivo dal calcio giocato professionistico. 
Grazie Tek, per esserci stato quando tutto sembrava affondare, per ogni tuffo a salvare un risultato, per ogni spronata ai compagni, per ogni parola in conferenza stampa, per aver fatto tuo quel numero uno sulla schiena appartenuto ai grandi portieri e per essere piano piano diventato uno di loro, per non esserti mai nascosto, per aver avuto coraggio e soprattuto per aver amato la Juventus, fino alla fine. 



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