Cara Juventus,
Non so come andrà
so per certo, però, com'è andata.
Sette anni fa una "vecchia signora"
mi ha preso la mano e mi ha cresciuta, formata, coccolata, protetta.
La Juve... che sogno.
Come si spiega una maglia?
Come puoi trascrivere le emozioni mentre hai ancora i brividi?
A 17 anni la visuale che hai sul mondo non può che essere quella di un’adolescente, con le idee abbastanza chiare, certo, ma con la spensierata volontà di provare a volare per la prima volta sulle ali dell’entusiasmo, senza pensare troppo al futuro.
Insieme abbiamo vinto tanto e ci siamo arrabbiate quando non è successo
ma non ho mai dimenticato che cosa significasse indossarti.
Perché la Juve si indossa, e una volta indossata, non te la togli più.
Come quell’abito da sposa che sognavi, al quale pensavi di non poter ambire.
La Juve è il ballo di fine anno, l’appuntamento che aspettavi da una vita, quello di cui non avrai fotografie nitide perché non sei mai stata ferma nello stesso punto.
La Juve è un viaggio che ti porta lontano ma profuma di casa.
Un grazie speciale a chi ha segnato il mio percorso, a chi è passato di qua, a tutte le persone vicine e lontane.
Alla mia famiglia, benzina del motore che muove il mondo.
E infine grazie alla mia cara Juve,
Insostituibile guida in questo immenso viaggio.
Arianna.