Laura Giuliani, portiere della Juventus, si è raccontata in un'intervista a Tuttosport, alla vigilia della gara contro il Milan: "Sono di Novate, poco fuori Milano, juventina fin da piccola. Ho cominciato all’oratorio, il Sacra Famiglia 82. Ero andata per prova, ero la più alta del gruppo e poco brava a giocare, mi hanno messo in porta. Da lì non mi hanno mai fatta uscire anche se io ci ho provato. Mi hanno mobbizzata...". 
 
GERMANIA - "4 anni dai 19? Volevo fare esperienza, andare in quello che era il campionato più competitivo d’Europa per mettermi alla prova e crescere, sul piano tecnico e personale. Lo ripetevo a mia mamma da quando avevo 15 anni: finisco la scuola e vado all’estero. Ho sempre avuto questa voglia di indipendenza e libertà. Avevo una possibilità di nome in Francia, ma non avrei giocato. Così sono finita al Gutersloh, neopromosso in Bundesliga. L’aspetto negativo è stata la tanta panchina, a Friburgo avevo davanti Laura Benkarth, vice nella Nazionale tedesca. Però ho imparato cosa voglia dire vedere la partita da fuori, incitare le compagne. E ho trasformato il negativo in positivo, perché è un’esperienza che mi porto dietro, che si è trasformata in mentalità di squadra. In Germania c’è molta competitività, sono tante e forti, in allenamento si sfondano, entrano durissimo. Fuori sono poi tutte amiche e, anche se non giocano, si sostengono l’una con l’altra. È una cosa che mi ha fatto crescere. Però volevo giocare: avevo un biennale, ho rescisso e sono finita alla Juve". 
 
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MODELLI - "Tra le donne no, mi sono sempre ispirata al mondo maschile. Buffon è stato l’idolo fin da piccola, mi piaceva anche Peruzzi. Con Toldo ho fatto la mia prima foto, mi manca quella con Gigi. L’ho incontrato l’anno scorso a Vinovo per la prima volta, ma sono riuscita solo a scambiare due parole al volo: non volevo disturbare. Oggi Ter Stegen ed Ederson sono fenomeni per la gestione coi piedi, Oblak e De Gea tra i pali sono dei mostri. Alisson forse è il più completo". 
 
MILAN - "Siamo tranquille. Milan-Juventus fa finalmente molta risonanza. Bellissima da giocare, spero anche in un gran pubblico. Noi avremo la solità tranquillità, sicuramente ci divertiremo. Non è casuale vederle in testa, hanno eccellenti giocatrici come noi. Poi è il primo anno sotto la voce Milan, c’è entusiasmo, come era capitato alla Juve". 
 
GIACINTI - "Non è l’unico problema, ogni giocatrice lo diventa nel momento in cui vede in porta. Giacinti e Sabatino sono cone me in Nazionale, Giugliano e Thaisa sono ottimi profili, Alborghetti calcia appena può". 
 
ATALANTA - "Cosa ci ha insegnato l’1-1 con l’Atalanta? Che dobbiamo buttare palla dentro quando c’è occasione. Loro hanno fatto la partita preparata, chiuse dietro. Come si dice: hanno parcheggiato il pullman e tutto diventa difficile. Abbiamo preso un solo gol, finora, ma ci è costato due punti. Come dice Allegri: gli scudetti si vincono tenendo la porta imbattuta". 
 
SERIE A - "4 contendenti? Finalmente è stata presa la strada giusta. L’ingresso dei grandi club alza la competitività. Abbiamo ancora un bacino d’utenza limitato, chi è arrivato quest’anno ha fatto un ottimo scouting per prendere profili di alto livello all’estero".  
 
"Difficoltà in gare secche? Episodi. Con le viola abbiamo disputato un’ottima gara, ma preso un gol quasi casuale e su ripartenza, l’unica. Non mi ricordo parate, solo amministrazione. Col Brondby abbiamo perso 1-0 là ma con almeno 8 palle gol. Siamo state sfortunate, senza saper concretizzare. Ora è diverso".