E se il problema fosse la volontà di giocare la Champions, in caso di Milan fuori dalla coppa principale?
«Sarebbe tutto più giustificato però di questa questione si discuteva anche quando il Milan era primo. Credo che molto dipenda da lui, i ragazzi devono anche prendersi le loro responsabilità. Ai miei tempi? Era diverso, non c’erano contratti a termine».
Quanto sarà complicato per lui parare domani sera?
«In campo non ci sono pensieri. Quando comincia la partita, tutto si azzera. Eppure, i problemi fuori dal campo possono influenzare la preparazione: allenarsi con il buonumore fa sempre la differenza».
«Tanto, tantissimo. Ma io sono fiducioso, credo che la Juve arrivi nelle prime quattro. Ha più qualità nella rosa. Per questo credo che Juve-Milan sia decisiva soprattutto per il Milan».
Domanda chiama domanda. Un’altra possibilità a Pirlo oppure... meglio di no?
«Io credo che, se Pirlo raggiungerà l’obiettivo, verrà confermato. La Juve ha avuto tante criticità con i nuovi arrivi, anche perché dopo nove anni di vittorie le difficoltà aumentano. L’Inter invece, uscendo dalle coppe, ha avuto la possibilità di giocarsi il campionato con tranquillità».